Tirreno-Adriatico 2020, Vincenzo Nibali: “Banco di prova importante dal quale mi aspetto riscontri”
Tirreno – Adriatico 2020 passaggio fondamentale per Vincenzo Nibali. Uno dei pochi punti fermi della sua stagione, che a marzo avrebbe avuto un valore così come lo ha inevitabilmente, ancora di più, adesso verso il Giro d’Italia 2020. L’importanza della Corsa dei Due Mari, quest’anno straordinariamente in programma in otto tappe dal 7 al 14 settembre, è infatti accresciuta visto che si tratta dell’ultimo appuntamento verso la Corsa Rosa, suo grande obiettivo stagionale, che invece si correrà dal 3 al 25 ottobre. Non ci arriva con l’intenzione di vincere né con l’ansia di dover far risultato nel confronto con gli altri favoriti del #Giro103, ma è una occasione di confronto importante e il siciliano vuole mettersi alla prova e accumulare altri importanti chilometri di gara.
“Sarà un banco di prova importante dalla quale mi aspetto altrettanti riscontri – ha spiegato Nibali – Inutile ripetere la difficoltà di programmare una preparazione con così tante incognite rispetto al passato. È un dato di fatto da accettare, così come ho fatto nel primo mese di gare. Credo che finora le performance mie e della squadra siano state solide, ma è mancata quella brillantezza che solo un buon numero di giorni di corsa ti può dare”.
Il siciliano sinora è stato spesso nel vivo della corsa (a volte iniziando l’azione decisiva come alla Milano – Sanremo, altre giocandosela fino alle fasi conclusive), ma gli è mancato ancora il cambio di ritmo e la brillantezza vista in altri rivali. Il percorso verso la Corsa Rosa era tuttavia appena iniziato e in queste settimane lontano dalle corse ha svolto un altro importante ritiro proprio per continuare a lavorare sulla sua condizione e farsi trovare pronto al grande appuntamento stagionale.
“La mia preparazione è stata impostata per arrivare al top della condizione al Giro d’Italia e la Tirreno-Adriatico, prima e unica corsa a tappe pre-Giro dalla ripartenza, si inserisce in questo percorso. Sono reduce da dieci giorni di ritiro in altura, un carico di lavoro che si somma ai quindici già svolti a metà luglio. Il mio calendario finora è stato scandito da corse e ritiri, praticamente. La mia condizione è un work in progress. Sto discretamente bene e finora non ho avuto intoppi. Ma sarebbe azzardato presuntuoso fare proclami di vittoria. Dobbiamo rimanere con i piedi per terra, consapevoli di quanto fatto finora e, ovviamente, tenendo in alta considerazione i nostri avversari. L’obiettivo è fare bene ed essere competitivi al massimo delle nostre potenzialità”.
Nessun obiettivo fissato, nessuna dichiarazione di intenti, se non quella di volersi mettere alla prova dunque da parte del siciliano: “Il percorso è esigente e la lista partenti di tutto rispetto. Voglio vivere la corsa giorno per giorno, assecondando anche le risposte del mio fisico. Serve la giusta lucidità in questi momenti. Prima della crono finale, ogni tappa offre un profilo altimetrico che concede poco respiro. La tappa con arrivo a Sassotettoè quella più insidiosa perché si chiude con una salita, ma ogni giornata sarà tosta e stressante. La concomitanza con il Tour de France non ha scalfito l’importanza della Tirreno-Adriatico. Certo, molti dei protagonisti attesi non ci saranno, ma sono sicuro che anche quest’anno avremo una corsa all’altezza della sua importanza”.
Inevitabile un ulteriore commento all’assenza di Giulio Ciccone, diventato in questi mesi il suo luogotenente di fiducia, l’ultimo uomo per le salite: “Siamo una squadra forte e ben assortita, ma l’assenza di Giulio è pesante, non posso nasconderlo. È tra i migliori scalatori in circolazione e un elemento essenziale, non solo per me ma per l’intera squadra. Oltre che dal punto di vista sportivo, sono molto dispiaciuto dal punto di vista umano. Voglio solo augurargli di stare bene e guarire, anzitutto, con la speranza di ritrovarlo presto al mio fianco” ha chiuso Nibali.
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